giovedì 15 marzo 2018

Città invisibili: Editoria

Esiste un luogo in Italia chiamato Editoria. La città di Editoria, che fa rima con Pretoria se spostate l’accento sulla o, non è una grande città. All’estero centri simili sono delle piccole metropoli, ma Editoria (avete aggiustato l’accento?) è solo una città di medie dimensioni in mezzo alla campagna.
La campagna che sta attorno a Editoria è popolata da strani esseri in via di estinzione, chiamati Lettori. L’economia di Editoria si basa in gran parte sullo sfruttamento del suo contado. È un duro lavoro quello del Lettore, ma sembra che qualcuno non solo lo debba fare, ma pure ci si diverta. Senza i Lettori non esisterebbe Editoria, perché le altre attività economiche della città, come il baratto o le sfilate, non le permetterebbero di sopravvivere.


Editoria ha una discreta periferia e un piccolo e grazioso centro storico. Piazza Dante, corso Leopardi, viale Manzoni sono tutti luoghi che gli abitanti di Editoria, così come i Lettori, conoscono bene. Qui i Lettori, fin da piccoli, vengono portati in gita scolastica. E qualcuno di questi poi sogna di venire a vivere in quel grazioso centro. Ma un conto è venirci da turisti e un conto da abitanti. Perché trovare casa e lavoro a Pretoria, scusate, a Editoria, non è facile. Per prima cosa gli abitanti di Editoria non amano che i Lettori lascino la campagna per trasferirsi in città. E la ragione è chiara. Poi chi li mantiene?

In realtà per chi viene dalla campagna un posticino in periferia non è difficile da trovare, ma bisogna stare molto attenti ai vari approfittatori, che se Editoria avesse il mare… no, non sarebbe una piccola Bari, se Editoria avesse il mare, la sua periferia sarebbe piena di scafisti. Insomma, ci sono dei quartieri periferici di Editoria che è meglio non frequentare, nonostante a volte capiti di incontrare proprio qui qualche illustre cittadino.
Comunque un posto dove non è difficile trovare sistemazione è il sobborgo di Self, che in breve tempo è diventato il più popolato della città. Certo, è un postaccio ed è molto facile ritrovarsi come vicino uno Spammer, ovvero un adoratore del dio Spam, in pratica un membro di una setta che crede che a furia di pregare amici, parenti e gente a cui si è appena chiesta l’amicizia su facebook prima o poi si possa venire accolti in centro. E con grandi onori. Inconsapevoli che Editoria, il centro di Editoria, è protetto da alte mura.

Non ve ne ho ancora parlato, vero? Delle mura che separano il centro dalla periferia? Rimedio subito. Gli abitanti le chiamano Distribuzione. Se abiti dentro le mura sei un “distribuito”, ovvero hai titolo per farti mantenere dai Lettori. Titolo, ma nessuna certezza, perché i Lettori spesso vogliono scegliere cosa leggere e questo è un problema. Ogni volta che ciò accade si dice che le mura di Editoria abbiano un sussulto.
Qualche tempo fa un imprenditore venuto da fuori, un certo signor Amazon, ha costruito proprio in centro un palazzo alto enne piani. Se vi approcciate a Editoria dalla campagna, lo vedete che spicca nello skyline. Si dice che il palazzo sia così alto che faccia ombra su mezza città. La cosa che più dà fastidio a certi abitanti di Editoria è che voi possiate vedere un pezzo del centro standovene fuori dalle mura. Perché se volete venire a visitare il centro di Editoria, anche solo un pezzo, dovete pagare un biglietto. Non sorprendetevi poi se a ogni angolo troverete qualcuno che vi chiede soldi. E non parlo di mendicanti, eh, almeno non nell’aspettoAnche di questo vive la città. Anzi, ultimamente soprattutto di questo vivono i suoi abitanti, perché quegli scansafatiche di Lettori non lavorano più come prima. Ed è per tale ragione che nel centro si tengono più volte all’anno dei mercati rionali (spesso in guerra tra loro). Niente pesce, niente verdura, solo libri. Ma molti Lettori ne sono felici. Felici di pagare un biglietto per poi acquistare libri a prezzo pieno e sognare un giorno di venire a vivere in Editoria città. Magari come autori di un piccolo libro, non certo di un inarrivabile libroide. Come? Non conoscete i libroidi? Beh, se vi recate nel centro di Editoria, provateli, sono una specialità locale che viene servita nei migliori ristoranti. Sono un pochino indigesti e anche un po’ cari, e vanno serviti caldi perché una volta freddi (e si raffreddano a una velocità impressionante) proprio non vanno giù. Però vi aiuteranno a capire Editoria meglio di quanto possa fare il sottoscritto.

Editoria è una piccola città, in mezzo alla campagna. Le carte geografiche non la indicano, i navigatori la ignorano. Editoria è solo un’altra città invisibile. Se non vi hanno portato in gita da piccoli, forse non ci arriverete mai.